Il Ventennale della morte del cantautore Fabrizio De André.
Mancanza di case di produzione discografica nazionale italiana, banalità dei testi, ripetitività di ritmi di derivazione americana e uso maccheronico dell’inglese: ecco la norma vigente oggi nella musica leggera in Italia, quella che sforna ogni anno X Factor.
Perché Fabrizio De André piace ancora ?
Perché, oltre a possedere una voce calda, inconfondibile, scriveva testi profondi, solo apparentemente semplici, frutto di un lungo lavorio e di labor limae come facevano Brassens e Aznavour.
De André é stato un chansonnier, versione moderna di un trovatore, che alternava nelle sue composizioni e arrangiamenti trobar leu e trobar clus, operazione che tanti altri parolieri o musicisti non riescono a fare.
È stato e resta un musicus faber, piacevole all’orecchio e stimolante per la riflessione. E non è affatto poco.